domenica 25 maggio 2008

CAMPIONATI DI SOCIETA 1 FASE

In come tutti Italia anche in Sardegna esattamente a Oristano si è svolta la prima fase dei Campionati di Società .
Nel settore lanci c è da annotare l assenza dell ' atleta Fedeli Francesco il quale si è recentemente infortunato alla schiena ed è in fase di guarigione .
Nel gruppo del tecnico Piga Nicola c è stata la vittoria nel lancio del martello dell atleta Paccapelo Marco con 49.86 e Collu Luca nel lancio deol peso con 12.75 il secondo posto nel lancio del disco di Pischedda Paolo e i due terzi posti peso e disco dello stesso Piga Nicola .

Tutti i Risultati

Disco m
1 COLLU Giovanni 38.66 2PISCHEDDA Paolo 37.52 3PIGA Nicola 36.78

Peso m
1COLLU Luca 12.75 2 LISCA Simone 1°: 12.18 3PIGA Nicola 11.78

Giavellotto m
1STOCHINO Flavio 55.83 2 CAVA Claudio 54.20 3 SASSU Roberto 47.97

Martello m
1PACCAPELO Marco 49.10 2CANCEDDA Valerio 46.90 3 ZOBBA Andrea 39.71

Peso f
1MANNIAS Pamela 13.15 2FANCELLO Francesca Mari 8.92 3MANNONI Valeria 8.00

Martello f
1 CABELLA Silvia 46.22 2FANCELLO Francesca Mari 34.07 3CALZERONI Elena 33.47

Disco f
1CALZERONI Elena38.67 2MANNIAS Pamela 36.20 3CABELLA Silvia 32.20

Giavellotto f
1BANI Zahra 59.57 2CAMPIONE Lidia 38.45 3 MANNONI Valeria 30.10 3PETZA Chiara 28.00

domenica 27 aprile 2008

MARZO E APRILE IL CAOS


Molti eventi hanno caratterizzato questo inizio di stagione alcuni sportivi -prestazionali altri sportivi -giudiziari .I primi solo legati in particolare a 3 atleti la Promessa Fedeli Francesco il quale dopo un inizio non proprio esaltate sta dimostrando di essere uno degli atleti di maggior talento in Sardegna ,tenendo anche presente che si è avvicinato a questo sport da soli 4 anni , arrivando nel lancio del peso a 14.94 e nel disco a 43.45 Collu Luca il lanciatore Juniores di Assemini che quest anno è arrivato a 15.67 e speriamo in una sua prova dignitosa ai campionati di categoria a Bressanone Cancedda Valerio la speranza del martello in Sardegna, senza dubbio è la più bella sorpresa del movimento isolano peccato che dal criterium invernale lanci (Febbraio )non ha potuto ancora gareggiare per la totale mancanza di gare.


Le seconde quelle extra -prestazionali legate all’ avvicendamento Tecnico del Responsabile dei lanci, decisione presa dallo stesso CR Sardegna per la atteggiamento critico del tecnico verso lo stesso comitato tecnico regionale .Critiche impostate e piu volte ribadite sul fatto che



  • la sua impossibilita di svolgere una promozione adeguata per sviluppare il settore lanci perché frenata dalla inattività e superficialità del comitato tecnico come i 4 progetti per ottimale sviluppo dei lanci in Sardegna ,bocciati in 4 anni senza nemmeno una motivazione

  • l’ essere estraniato sull’ attività e decisione prese dal settore tecnico che riguardano anche il settore lanci ,come raduni ,organizzazione di programmi tecnici ecc dove piu delle volte veniva da terzi prima che dal comitato stesso quando ne venivo informato

  • la totale mancanza di comunicazione tra il fiduciario tecnico e lo stesso tecnico ,svolgendo la propria attività senza sapere quali fossero le direttive del settore tecnico centrale

  • l’ insoddisfacente attività su pista , in quanto non si tiene in considerazione che ci sono ragazzi che si allenano seriamente tutto l anno per poi fare due gare e due non è un numero messo a caso


Inoltre è stato anche determinante il Caso PAOLO PISCHEDDA qui non posso sbilanciarmi molto perchè c è una questione giudiziaria in corso, comunque si tratta di un atleta che due anni fa ai campionati di società assoluti nella gara del lancio disco era stato colpito dal suo stesso disco in testa (5 punti di sutura e varie complicazioni )e la presunta mancanza in loco del medico della manifestazione e di una autoambulanza ha scatenato un nervosismo generale e siccome il responsabile Tecnico dei lanci era presente in veste di atleta in questi giorni è stato chiamato dal giudice per una deposizione dove ha raccontato la sua verità e probabilmente questo ha irritato qualcuno in federazione


su questo fatto una volta conclusa la questione giudiziaria pubblichero l accaduto come è stato accertato

domenica 20 aprile 2008

GARE..... UNA RARITA

A Oristano questo fine settimana abbiamo assistito a una rarità ... finalmente una gara di peso.
Gli iscritti abbastanza numerosi hanno dato vita a una interessante gara ,dove annotiamo la buona prestazione di Fedeli Francesco dove con 14.94 è arrivato a 20 cm dal record sardo assoluto , peccato per la continua indifferenza della nostra Federazione che preferisce mettere sul proprio sito l ennesimo gare podistica domenicale

Nicola Piga Tecnico Specialista Lanci

sabato 22 marzo 2008

ELEMENTI TECNICI FONDAMENTALI PER L’ APPRENDIMENTO DEL LANCIO DEL MARTELLO


Gli aspetti del gesto che devono essere assolutamente insegnati ed appresi da un’ aspirante lanciatore sono le cosi dette azioni meccaniche
Queste si compongono in :

preliminari
giri
finale


Il preliminare

Il preliminare può determinare il lancio di successo o il lancio sbagliato.
In questa fase si determina i presupposti per un raggio ottimale, la decontrazione del movimento , la ritmica del lancio, l’inizio dell’accelerazione e la stabilità del sistema nella fase di partenza


I giri

I giri sono i veri responsabili dell’efficacia del gesto ,questi influiscono in modo deciso nell’ accelerazione dell’ attrezzo. In questo stadio abbiamo :
FASE DI SPINTA dove bisogna
1) far percorrere all’ attrezzo un tratto di orbita il più lungo e il più largo possibile
2) far raggiungere in questo spazio la maggior velocità possibile all’ attrezzo
3) mantenere la linea delle spalle in torsione rispetto alla linea delle anche
FASE DI ANTICIPO dove occorre
1) far percorrere all’ attrezzo un tratto di orbita il più corto possibile ma senza nessun
accorciamento del raggio
2) far perdere la minore velocità possibile all’ attrezzo in questa fase
3) cercare che il piede destro atterri leggermente arretrato rispetto al sinistro,
4) cercare di mantenere la linea delle anche avanti a quella delle spalle

IL Finale

Una esecuzione ottimale su quest‘ ultima fase determina un’ ulteriore incremento della prestazione.
In questo stadio finale si deve ricercare
1) un’ ulteriore spinta con la gamba destra all’ attrezzo, sul piano orizzontale
2) intervenire per un’ ultima accelerazione con le gambe, il busto e le braccia
3)ricercare l’angolo d’uscita ottimale


Appunti dal corso specialista lanci del Prof Roverato




ELEMENTI TECNICI FONDAMENTALI PER L’ APPRENDIMENTO DEL LANCIO DEL MARTELLO

Gli aspetti del gesto che devono essere assolutamente insegnati ed appresi da un’ aspirante lanciatore sono le cosi dette azioni meccaniche
Queste si compongono in :

preliminari
giri
finale

Il preliminare

Il preliminare può determinare il lancio di successo o il lancio sbagliato.
In questa fase si determina i presupposti per un raggio ottimale, la decontrazione del movimento , la ritmica del lancio, l’inizio dell’accelerazione e la stabilità del sistema nella fase di partenza


I giri

I giri sono i veri responsabili dell’efficacia del gesto ,questi influiscono in modo deciso nell’ accelerazione dell’ attrezzo. In questo stadio abbiamo :
FASE DI SPINTA dove bisogna
1) far percorrere all’ attrezzo un tratto di orbita il più lungo e il più largo possibile
2) far raggiungere in questo spazio la maggior velocità possibile all’ attrezzo
3) mantenere la linea delle spalle in torsione rispetto alla linea delle anche
FASE DI ANTICIPO dove occorre
1) far percorrere all’ attrezzo un tratto di orbita il più corto possibile ma senza nessun
accorciamento del raggio
2) far perdere la minore velocità possibile all’ attrezzo in questa fase
3) cercare che il piede destro atterri leggermente arretrato rispetto al sinistro,
4) cercare di mantenere la linea delle anche avanti a quella delle spalle

IL Finale

Una esecuzione ottimale su quest‘ ultima fase determina un’ ulteriore incremento della prestazione.
In questo stadio finale si deve ricercare
1) un’ ulteriore spinta con la gamba destra all’ attrezzo, sul piano orizzontale
2) intervenire per un’ ultima accelerazione con le gambe, il busto e le braccia
3)ricercare l’angolo d’uscita ottimale

domenica 2 marzo 2008

La tecnica rotatoria, una combinazione di movimenti


La tecnica rotatoria è una combinazione di movimenti
iniziali di rotazione del sistema lanciatore e movimenti finali
lineari del lancio nella direzione di rilascio . L’obiettivo
della prima fase è creare un’iniziale velocità ottimale e
trasformarla nella massima velocità di rilascio nella fase
finale del doppio supporto .
Il movimento chiave è la transizione dal movimento
rotatorio al movimento lineare . Nella fase di rotazione (doppio
supporto piede sinistro , fase di volo , supporto sul piede destro ) ,
il percorso del lancio è nella forma di un anello.
Il corpo del lanciatore si comporta come un componente di
una grande forza centripeta .
Questa forza aumenta ancora se il centro di massa
dell’oscillazione del piede destro è molto lontano dall’asse di
rotazione del lanciatore . Però queste grandi forze centripete
creano un problema di stabilità , di simmetria e di direzione
del lancio .
Questa difficoltà data dall’oscillazione del piede verso l’esterno
crea problemi di equilibrio e in seguito penalizza anche la
centralità della massa e delle forze del soggetto .
Il fermo sostegno del piede destro con una non eccessiva
ammortizzazione del ginocchio a metà del cerchio di lancio è
il fattore più importante nell’efficiente trasferimento della
velocità dal movimento rotazionale al movimento lineare
del lancio. Dopo l’ammortizzazione il perno viene seguito dalla
spinta con il piede destro e dal trasferimento di peso del sistema
lanciatore sul fronte della gamba sinistra ; in questa fase possono
verificarsi due aspetti negativi che possono influire sulla buona
riuscita del lancio: uno è quello di una eccessiva rotazione sul lato
destro del corpo dovuta principalmente a un bloccaggio precoce
della gamba sinistra la quale ferma la rotazione del lato sinistro
del corpo e delle spalle ; l altro è una quasi conseguenza naturale
di una diminuzione della velocità angolare delle anche la quale si
riesce a prevenire con una dinamica rotazione del piede destro e
del ginocchio sull’asse destro di rotazione in avanti e verso l’alto.
L’azione finale della rotazione termina dopo che la rotazione
delle anche e delle spalle è finita la velocità è di 6.10m/s.
Dopo che il braccio destro ha preso parte nell’azione di
rilascio attraverso l’estensione del gomito e delle spalle la
velocità del peso aumenta fino a 6.80 m/s fino ad arrivare al
momento del rilascio dell’ attrezzo alla velocità di 13 m/s.
Possiamo concludere che la velocità di rilascio è maggiormente
relazionata dalla potenza esplosiva della parte superiore
del tronco . L’alta velocità di rilascio è collegata alla tecnica
di azione di rilascio , con i seguenti importanti fattori :
altezza del gomito , partecipazione dei muscoli flessori delle dita
nell’azione di rilascio e il bloccaggio del braccio sinistro il quale
impedisce la rotazione durante il momento del rilascio .



Tratto dal testo "Getto del peso in rotazione dall analisi cinematiche alla didattica"di T.S Piga Nicola

domenica 10 febbraio 2008

Campionati Italiani Indoor Giovanili

Sabato ci sono stati i Campionati Italiani Giovanili Indoor ad Ancona e annotiamo la non proprio positiva prestazione del neo promessa Fedeli Francesco nel getto del peso un po' dovuta alla non preparazione specifica di questa manifestazione e un po anche all astinenza da competizione .
Quello che ci allienta è , a parte il talento il quale io considero il futuro nel getto del peso in Italia Eugenio Manucci , gli altri sono alla sua portata . Peccato che non annotiamo altri sardi nei lanci un po per decisioni tecniche come per l' allievo Collu Luca (in ritardo di preparazione ) e Massa Alessio fermo per un leggero infortunio


1 MANNUCCI Eugenio Umberto 1986 PM RM056 G.A. FIAMME GIALLE misura 17.15
1°: N
2°: 17.15
3°: N
4°: 16.44
5°: 16.33
6°: 16.49

2 APOLLONI Federico 1987 PM FI002 ATLETICA FIRENZE MARATHON S.S. misura 15.27
1°: 14.13
2°: 14.76
3°: 15.27
4°: N
5°: 14.44
6°: N

3 MONTANARI Guido 1987 PMIM029 U.S. MAURINA OLIO CARLImisura 14.91
1°: 14.23
2°: N
3°: 14.09
4°: 14.91
5°: 14.34
6°: N

4 BARBAZZA Loris 1987 PM TV354 TREVISATLETICA misura 14.32
1°: 13.78
2°: 13.68
3°: 14.32
4°: 14.00
5°: N
6°: N

5 CARLINI Marco 1986 PM MC004 ATL. AVIS MACERATA misura 13.84

1°: 13.40
2°: 13.84
3°: 13.58
4°: R
5°: R
6°: R

6 DOLCIAMI Alessio 1988 PM MC004 ATL. AVIS MACERATA misura 13.59

1°: N
2°: 13.46
3°: N
4°: 13.10
5°: N
6°: 13.59

7 GUERRIERO Aristide 1986 PM BN026 A.S.D. LIB. POL. AMAT. ATL. BN misura 13.52

1°: 13.47
2°: 13.15
3°: 13.52
4°: N
5°: N
6°: 12.92

8 FEDELI Francesco 1988 PM OR030 SS ATL ORISTANO misura 13.45

1°: 12.60
2°: N
3°: 13.43
4°: 13.33
5°: N
6°: 13.45


Facciamo i complimenti al Tecnico Amico Gianni Puggini e al suo neo Campione Italiano Promesse nei 60 mt Gavino Dettori